PATTI
Il
golfo di Patti si estende tra Capo Calavà e Capo Milazzo,
che si protende nel mare a forma di falce. Al centro Capo Tindari,
coronato dal santuario, divide in due quest'ampia baia che è un
susseguirsi quasi ininterrotto di spiagge, mete estive degli amanti
del sole.
Patti
- E' una località dell'entroterra che si allunga sul mare con Marina
di Patti, ove recentemente sono stati ritrovati i resti di una villa
romana. Il nucleo storico della città conserva ancora in parte il
tessuto medievale di strette viuzze, sormontate da archi, raggruppato
attorno alla Cattedrale.
Elevata a sede vescovile da re Ruggero nel 1131, nominata città
regia da Federico III d'Aragona neI 1312. Patti riceve il titolo
di "magnanima" da Carlo V, per aver versato un generoso tributo
alla corona. Di questo suo passato importante resta ben poco, a
causa dei danni provocati da terremoti (in particolare quello del
1693).
La
Cattedrale, la cui struttura attuale è settecentesca,
presenta un bel portale quattrocentesco rimontato sulla facciata
principale. Le colonnine a fascio che lo incorniciano sorreggono
dei pregevoli capitelli con bassorilievi di gusto tardo-romanico:
vi sono raffigurate figure zoomorfe e antropomorfe bifronti e alate.
All'interno è custodito il sarcofago della regina Adelasia
(transetto destro), moglie di Ruggero I, rifacimento cinquecentesco
dell'originale del 1118.
Sul lato nord della città, in corrispondenza del torrente Montagnareale,
si trova la porta San Michele, l'unica superstite della cinta muraria
aragonese, e, a ridosso, la Chiesetta di S. Michele,
che conserva un bel ciborio marmoreo di Antonio Gagini (1538) con
una composizione a trittico con una teoria di angeli al centro,
affiancata da S. Agata e S. Maddalena.
Villa
Romana di Patti - Si trova in prossimità del sottopassaggio
dell'autostrada sulla destra, in località Patti Marina.
Si tratta di una grande villa romana di età imperiale i cui resti
sono venuti alla luce durante i lavori per l'autostrada. La struttura
si compone intorno ad un peristilio con portico a colonne su cui
si aprono i vari ambienti, tra i quali una stanza triabsidata che
presenta ancora un mosaico a motivi geometrici e con raffigurazioni
di animali domestici e feroci. La villa possedeva anche delle terme
sul lato orientale.
Laghetti
di Marinello - E' così che vengono chiamati alcuni specchi
d'acqua che vengono formati dall'alta marea sull'ampia fascia sabbiosa
che si estende ai piedi di capo Tindari tra i quali alcuni, esistenti
ormai da qualche tempo, hanno sviluppato una ricca flora acquatica.
La zona è popolata da un'interessante fauna ornitologica: gabbiani
ed uccelli migratori tra cui strolaghe (colimbi), folaghe ed aironi
bianchi. I laghetti sono raggiungibili a piedi (30 min ca) da Oliveri,
percorrendo la spiaggia che si apre in fondo in una bellissima baia
dalle acque cristalline. In estate questo è un paradiso per i bagnanti
che sono comunque poco numerosi (si consiglia vivamente di evitare
la balneazione nei laghetti veri e propri, in quanto acque ferme,
e di bagnarsi invece nell'insenatura).
Villa
Romana di Terme Vigliatore - Località S. Biagio. E' un
edificio sub-urbano di lusso, risalente al I sec. d.C., non ancora
interamente riportato alla luce. Il complesso si compone della zona
abitativa vera e propria (sulla sinistra), fiancheggiata, sulla
destra, da un piccolo complesso termale destinato ai proprietari
della villa ed ai loro ospiti.
Si costeggia, sulla sinistra, il peristyilum, quadrato, con otto
colonne per lato (ne è stata scavata solo una parte). Di fronte,
si apre un grande tablinum con un pavimento in opus sectile, a tessere
bianche e nere a disegni geometrici, accostate a formelle di marmo.
Sulla sinistra si trovano gli ambienti adibiti a cucina (adiacente
al tablinum) o a camere da letto.
La parte più interessante del complesso sono però le terme private
(a destra rispetto all'ingresso agli scavi), ampliate a due riprese.
Si vede in primo luogo la vasca semicircolare, alla cui sinistra
si apre un frigidarium caratterizzato da un bel mosaico a tessere
bianche e nere che rappresenta una barca con due rematori ed un
pescatore (con la lenza). Tutt'intorno dei delfini (ai quattro angoli)
ed, in alto, un pescespada. Si distingue chiaramente il sistema
di riscaldamento dei vari ambienti termali. Attraverso un'intercapedine
nei muri formata da tubi a sezione quadrangolare ed una intercapedine
tra il suolo ed il pavimento (sorretto dalle suspensurae, colonnine
di mattoni circolari) circolava l'aria, riscaldata da un forno alle
spalle del complesso.
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