SAN
MARCO D'ALUNZIO
Probabilmente
abitata già in epoca pre-ellenica, S. Marco giace rannicchiata a
550 m di altitudine, a soli 9 km dalla costa. Ogni epoca dellastoria
siciliana vi ha lasciato le sue tracce: venne abitata dai Greci,
diviene Municipium Aluntinorum sotto i Romani ed è ribattezzata
S. Marco dai Normanni, in ricordo della prima città conquistata
in Calabria. Roberto il Guiscardo vi fa erigere il castello,
i cui ruderi dominano ancora dal punto più alto del paese e nel
1398 il re Martino d'Aragona la concede come a feudo ai Filangeri.
Ancor
prima di entrare nel nucleo abitato si scorge, a sinistra della
strada, in posizione isolata, la Chiesa di S. Marco,
edificata sopra il tempio di Ercole (IV sec. a.C.).
del quale non restano che pochi blocchi in pietra tufacea. La chiesa,
totalmente scoperchiata, conserva i muri in pietra a vista e un
portale rifatto.
S.
Teodoro (o Badia piccola) - Costruita nel XVI sec. sui resti
di una cappella bizantina, ha pianta a croce greca e ciascun braccio
quadrato termina in una cupoletta. L'interno è decorato da magnifici
stucchi di stile serpottiano: Giuditta e Oloferne e la caduta della
manna nel deserto (ai lati dell'altare), scene della parabola del
figliol prodigo, con santi e le quattro Virtù Teologali ai pilastri
che sorreggono la volta.
Monastero
delle Monache Benedettine - Edificato nel 1545. E' stato di
recente ristrutturato per accogliere nel prossimo futuro un Museo
bizantino-normanno. Al piano terra sono venute alla luce due delle
tre absidi appartenenti alla Cappella dei S.S. Quattro Dottori
(XI sec.), decorate da splendidi affreschi bizantini: molto ben
conservati quelli dell'abside destra con nel catino una Madonna
dalle delicatissime mani (non se ne vede purtroppo il volto) e,
nella fascia sottostante (divisa da una netta demarcazione che simboleggia
la separazione tra il cielo e la terra), i Quattro Dottori della
chiesa ortodossa: S. Giovanni Crisostomo. S. Gregorio Nazianzeno,
S. Basilio Magno e S. Attanasio che si stagliano su uno sfondo blu
intenso.
S.
Giuseppe - Vi è allestito un Museo Parrocchiale che custodisce
arredi sacri, reliquiari in legno, una Vergine Odigitria in legno
policromo, una bella statua lignea della Maddalena (XVII sec.) e
una tela della Deposizione (XVIII sec.)
Il
centro storico - Il percorso si snoda lungo la centrale via
Aluntina, dove si trova la Chiesa Madre di S. Nicolò,
con una sobria facciata arricchita soltanto da tre portali in marmo
rosso aluntino, utilizzata a profusione anche all'interno.
Più avanti, in piazza S. Agostino, sorge S. Maria delle Grazie,che
custodisce il monumento funerario dei Filangeri, opera di Domenico
Gagini (1481), con una bella statua giacente dall'espressione dolce
e serena.
Ci si lascia sulla destra la Chiesa di S. Basilio,
settecentesca, di cui si conservano i resti di un loggiato ad archi
acuti e si arriva alla Chiesa dell'Ara Coeli, secentesca,
che presenta un portale affiancato da colonne scanalate e arricchito
da volute e decorazioni floreali. All'interno, la Cappella
del SS. Crocifisso, decorata con begli stucchi serpottiani
raffiguranti santi, vivacissimi putti, angioli e ghirlande di frutta,
custodisce un espressivo Crocifisso ligneo secentesco di scuola
spagnola.
S.
Salvatore - Detta anche Badia Grande, in quanto
vi era annesso un importante monastero di suore benedettine, ora
diroccato, sorge isolata in direzione del campo sportivo. L'elegante
portale, in marmo aluntino, è impreziosito da colonne, angeli e
putti. All'interno si è accolti da un tripudio di angeli che suonano
le trombe, figure allegoriche, putti che giocano e sostengono drappi,
cartigli e ghirlande di fiori; la ricchezza della decorazione a
stucchi culmina nel sontuoso drappo, dal sapiente panneggia, che
scende dal baldacchino ligneo, posto sul tabernacolo.
TURISMO
Per
i buongustai
Il ristorante La Fornace, in via Cappuccini 115, è rinomato
per i maccheroni al ragù insaporiti in un tegame di terracotta
e per le grigliate di carne.
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